Gli Asparagi
Nome scientifico: Asparagus officinalis L. (coltivato) Asparagus acutifolius (selvatico)

Gli asparagi… da che ne ho memoria, mi sono sempre stati simpatici per il loro “simpatico effetto nauseabondo” che ti porti dietro subito dopo averli mangiati. E’ scientificamente provato, infatti, che vengono metabolizzati dall’organismo in 15-20 minuti, ma anche che non funziona con tutti. Infatti ci sono persone per cui questo simpatico effetto speciale non vale.

Gradevolissimo il loro sapore amarognolo! Io ho imparato ad apprezzarlo fin da piccola nelle frittate speciali che faceva la mia nonna, in occasione delle festività pasquali, periodo dell’anno in cui i primi asparagi iniziano a far capolino.
Gli asparagi risalgono a tempi antichissimi, sembrerebbe che questo ortaggio abbia le sue origini in Mesopotamia ed adoperato successivamente da Greci e Romani in maniera abbondante (e alla fine del post scoprirete il perchè).

Apprezzati per le loro proprietà depurative e diuretiche. Essendo molto ricchi di ossalati, gli asparagi sono molto indicati nel trattamento dell’osteoporosi. Ma proprio per la loro ricchezza in ossalati e in purine, non risultano essere adatti a coloro che soffrono di calcolosi renale e sconsigliati in tutte quelle patologie che si aggravano in seguito all’assunzione di una dieta molto ricca di minerali (es. gotta). Molto utili per questa caratteristica nelle convalescenze in quanto forniscono un notevole supporto, soprattutto dopo la perdita di notevoli quantità di liquidi ( es. Sudate eccessive o Diarrea)
A causa del loro potere stimolante sono da evitare in tutte quelle patologie neurologiche in cui c’è bisogno di evitare un aumento del tono o dell’eccitabilità muscolare, come nel caso dei soggetti epilettici, in cui potrebbero causare un repentino aggravio della sintomatologia. A causa di questa loro capacità di far aumentare la contrattilità muscolare, possono essere utili quando si voglia stimolare il parto (sono da evitare, quindi, in caso di minacce d’aborto o per chi soffre di cicli mestruali abbondanti).

L’asparago è una pianta erbacea con una radice sotterranea (detto zampa), da cui partono i germogli (detti TURIONI). La parte commestibile della pianta è costituita dalle sommità tenere dei germogli, i turioni, quando questi arrivano a misurare tra i 20 e i 30 cm.
Viene adoperato sia in ambito gastronomico che in ambito medico-fitoterapico.
L’asparago adoperato come alimento è apprezzato sia per le sue proprietà diuretiche che per le sue proprietà leggermente lassative. È utilizzato per preparare tantissime ricette: zuppe, creme, risotti, insalate, frittate, sughi, salse e torte salate.
La parte tradizionalmente usata in erboristeria per le sue proprietà curative è il rizoma (la radice)

PRECAUZIONI D’USO
L’asparago deve la sua azione diuretica alle saponine e alla ricchezza di potassio ed è quindi sconsigliato a chi è affetto da insufficienza cardiaca o renale.

CURIOSITA’ DAL MONDO ANTICO
La caratteristica forma della pianta aveva creato negli antichi romani la certezza che l’asparago avesse virtù afrodisiache, tant’è che era associato a Priapo, Dio dell’eros. Sia Dioscoride che Plinio il Vecchio la consideravano una pianta che favoriva i rapporti sessuali e dal potere anticoncezionale. (Ecco svelato il perchè ne facevano così largo uso😄)
Questa convinzione era legata all’antica “Teoria delle Segnature”, secondo cui le virtù medicinali delle piante erano indissolubilmente legate alle analogie esistenti tra i vegetali e le parti del corpo che si volevano curare. (Es la noce aiuta il cervello, i fagioli i reni)
Immagine: Mazzo di asparagi, olio su tela (Manet, 1880)

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