A casa mia ,quando ero piccola, mia madre la chiamava favetta, altri lo chiamano purè di fave, qui nella mia città, in dialetto questo piatto lo chiamano ” Fef i cquer” (it.: fave e cicorie).
E’ un piatto povero, che ci è stato tramandato dalla nostra tradizione contadina, ma che oramai di povero ha solo l’idea della tradizione. Pensate un po’, le cicorielle di campo erano quelle piantine che crescevano lungo i tratturi o spontaneamente infestavano i bordi dei campi e i contadini con pazienza le raccoglievano una ad una selezionandole tra le diverse specie che crescevano in campagna. Un lavoro non facile, di quelli che spezza la schiena, fatto per assaporare alla fine un gusto unico! Infatti l’unione del sapore amarognolo delle cicorielle con quello dolciastro e cremoso delle fave fatte a purè da vita ad un piatto inconfondibile e molto amato qui nel sud Italia.
Per preparare questo piatto bisogna prima di tutto mettere a bagno le fave secche il giorno prima ( almeno 12 ore in acqua), circa 350 gr.
Preparazione delle cicorielle
Servono per 4 persone almeno 1 Kg di cicorielle. Pulire e lavare accuratamente le verdure, perchè solitamente queste sono piene di terra. Una volta lavate, si sbollentano in acqua salata e una volta cotte, si saltano in padella con olio extravergine d’oliva e aglio.
Preparazione del purè di fave
Scolare e sciacquare le fave, lasciate in ammollo per 12 ore. Quindi metterle in una pentola 500 ml di acqua e le fave e far cuocere a fuoco medio per 30 minuti. Trascorso questo tempo aggiungere 50 ml di olio extravergine di oliva e con un frullatore ad immersione ridurre le fave a purè. Salare secondo il proprio gusto e servire caldo, accompagnando il purè con le cicorielle e del buon pane di semola fresco e fragrante. Ah, dimenticavo, per gli amanti del piccante, il peperoncino è di dovere!
Per chi volesse approfondire e conoscere meglio le cicorielle e le loro proprietà può dare un’occhiata al seguente link: